Le plusvalenze fiscalmente rilevanti realizzate nel periodo d’imposta 2024 in relazione alle criptoattività, se superiori all’importo di 2mila euro su base annua, sono tassabili solo per la quota che eccede tale franchigia e non per l’intero ammontare. È questa l’importante novità che emerge dalle istruzioni definitive al quadro RT del modello Redditi 2025, che segnano un importante cambio di rotta rispetto alle istruzioni pubblicate lo scorso anno, in base alle quali l’ammontare di 2mila euro era stato considerato una soglia, anziché una franchigia. L’ulteriore novità dei modelli dichiarativi che trova applicazione con riferimento ai redditi del 2024 è rappresentata dal fatto che quest’anno tali plusvalenze potranno essere dichiarate anche nella sezione V del modello 730. Di conseguenza, un contribuente che a titolo di esempio abbia realizzato nel corso del 2024 plusvalenze dalla cessione o permuta di criptoattività pari a 10mila euro, dovrà sottoporre a tassazione solo l’importo di 8mila euro, in quanto la franchigia di 2mila opera come una vera e propria deduzione dalla base imponibile. In base alle istruzioni fornite lo scorso anno e le specifiche tecniche dei software dichiarativi (si veda Il Sole 24 Ore del 9 luglio 2024) a fronte di una plusvalenza di 10mila il contribuente avrebbe dovuto tassare l’intero ammontare in quanto le istruzioni delle Entrate qualificavano i 2mila euro come soglia e non come franchigia.
Criptoattività, plusvalenze tassate solo se superano l’importo di 2mila euro
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