Criptovalute: rivista disciplina fiscale ordinaria e rivalutazione

A partire dal 1.01.2023, l’art. 67, c. 1, lett. c-sexies del Tuir qualifica come redditi diversi le “plusvalenze e gli altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività, comunque denominate, non inferiori complessivamente a 2.000 euro nel periodo d’imposta”.

In particolare, le plusvalenze fiscalmente rilevanti che derivano dalla cessione, permuta o rimborso di cripto-attività, se superiori all’importo di 2.000 euro su base annuale, sono interamente tassabili, non solo per la quota che eccede tale soglia. Sono comprese in questa categoria reddituale, oltre ai proventi e alle plusvalenze derivanti dalle operazioni criptovalute, dagli utility token e dallo staking, le operazioni aventi per oggetto i non financial token (Nft), in quanto si tratta comunque di rappresentazioni digitali di valori.

Viceversa, in questo regime non rientrano i redditi derivanti dagli investment token (o security token) che corrispondono a uno strumento finanziario previsto dalla Mifid II, in quanto i token devono essere considerati a tutti gli effetti strumenti finanziari, indipendentemente dal fatto di essere o meno rappresentati digitalmente. Ai redditi degli strumenti finanziari digitali (ex art. 2 D.L. 25/2023) non si applicano le disposizioni per le cripto-attività, ma quelle sui redditi di capitale e sui redditi diversi applicabili agli strumenti finanziari rappresentati.

Criptovalute – plusvalenze da trading –

L’Amministrazione Finanziaria si è espressa di rado sul tema della tassazione di plusvalenze derivanti da trading in criptovalute.

La pronuncia più recente è la risposta ad Interpello n. 788 del 24.11.2021, secondo la quale le criptovalute, in assenza di specifica normativa, sono assimilabili, dal punto di vista fiscale, alle valute estere.

Ne consegue che le operazioni di compravendita, quando poste in essere da persone fisiche fuori dalla sfera di impresa, possono generare materia imponibile – inquadrabile tra i redditi diversi – se: Continua a leggere