Manovra 2025: 30 miliardi per rilanciare l’economia e le famiglie

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 15.10.2024 il D.D.L. di Bilancio per il 2025, delineando una manovra finanziaria da circa 30 miliardi di euro.

Di seguito le principali novità previste. Il cuore della manovra è rappresentato dalla conferma e dal potenziamento del taglio del cuneo fiscale, che diventa strutturale.

Per i redditi fino a 25.000 euro annui, la riduzione sarà del 7%, mentre per quelli tra 25.000 e 35.000 euro si attesterà al 6%. Questa misura, dal costo stimato di 10 miliardi di euro, si tradurrà in un aumento medio di circa 100 euro mensili nelle buste paga dei lavoratori con redditi più bassi. Parallelamente, il governo procede con la riforma dell’Irpef, confermando e rendendo strutturale il sistema a 3 aliquote introdotto in via sperimentale per il 2024.

Gli scaglioni saranno così strutturati: 23% per redditi fino a 28.000 euro, 35% per la fascia 28.000-50.000 euro, e 43% oltre i 50.000 euro.

Un’importante novità riguarda il sostegno alle famiglie e alla natalità. Viene introdotta la “Carta per i nuovi nati”, un contributo di 1.000 euro destinato ai genitori con Isee non superiore a 40.000 euro, per far fronte alle prime spese legate all’arrivo di un bambino. Il governo potenzia inoltre il bonus per la frequenza degli asili nido, escludendo dal calcolo dell’Isee le somme relative all’assegno unico universale.

Nel settore edilizio, il bonus ristrutturazioni viene prorogato al 50% per il 2025, ma limitato alle prime case. Il tetto massimo di spesa rimane fissato a 96.000 euro, con la possibilità di detrazione in 10 anni. Questa misura, che include interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico, ha un costo stimato di 600 milioni di euro.

Per quanto riguarda il welfare aziendale, la manovra conferma e potenzia le agevolazioni. È prevista una tassazione agevolata al 5% sul welfare aziendale fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli a carico, e una detassazione sui fringe benefit fino a 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico.

Sul fronte pensionistico si prevede la piena indicizzazione all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo (circa 2.000 euro mensili), mentre per gli importi superiori l’indicizzazione sarà parziale e decrescente. È inoltre allo studio un perfezionamento del ” bonus Maroni”, con la possibilità di versare i contributi direttamente al lavoratore anziché all’Inps per chi decide di posticipare il pensionamento.

La manovra prevede anche una razionalizzazione della spesa pubblica, con un taglio del 5% per tutti i Ministeri, esclusi gli enti locali e i Comuni.

È previsto un possibile aumento fino a 3 miliardi per la spesa sanitaria, con l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario nazionale e ridurre le liste d’attesa.

Infine, il Governo sta negoziando un contributo significativo da parte del settore bancario, che potrebbe tradursi nell’anticipo di circa 3-4 miliardi di euro sulle imposte differite attive (DTA) da parte degli istituti bancari più grandi. È importante sottolineare che le misure presentate in questa fase rappresentano una proposta iniziale del Governo. Il testo sarà oggetto di vari passaggi parlamentari, durante i quali potranno essere introdotte modifiche, emendamenti e integrazioni. Solo al termine di questo iter legislativo, previsto entro la fine dell’anno, si giungerà alla versione definitiva della manovra, che potrebbe differire in alcuni aspetti da quanto inizialmente proposto. Le tempistiche previste per l’iter di approvazione seguono un calendario ben definito, che parte dall’approvazione in Consiglio dei Ministri del Documento Programmatico di Bilancio il 15.10.2024, passa per l’invio del testo al Parlamento il 20.10.2024, prosegue con la discussione nelle commissioni e in aula tra novembre e dicembre, per giungere all’approvazione definitiva entro il 31.12.2024

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