ASSUMERE CONVIENE: sconto su tasse e contributi

Tasse e contributi scontati per favorire l’occupazione. I nuovi incentivi contributivi introdotti con il Decreto Coesione (DL 60/2024, convertito in L. 95/2024), infatti, sono compatibili con il bonus fiscale (deduzione del costo del lavoro maggiorata del 20-30%) previsto dalla Riforma fiscale (D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 216).

Il che significa avere la possibilità, in relazione ai nuovi assunti, di ridurre sia i contributi da versare all’INPS sia le tasse da pagare al Fisco.

Un doppio beneficio, dunque; che, però, trova limitazione nel fatto che sarà praticabile per un periodo limitato: 4 mesi su 12, per chi si affretterà a fare le nuove assunzioni al rientro dalle vacanze estive (a settembre, da quando saranno operativi i nuovi incentivi contributivi).

Sono 5 gli sgravi contributivi previsti dal Decreto Coesione a favore di chi assuma nuova manodopera: tre sulle assunzioni di giovani under 35; uno sulle assunzioni di donne; uno sulle assunzioni di over 35 in zone Zes.

In pratica le aziende potranno incrementare il costo di lavoratrici e lavoratori da ‘scontare’ ai fini fiscali: la maggiorazione dell’importo deducibile è del 20% (che porta quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un’ulteriore 10%, al 30% (pari ad una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno 2 figli minorenni o prive di impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione, lavoratori molto svantaggiati. Il beneficio è condizionato all’incremento occupazionale da parte dell’azienda nel periodo d’imposta agevolato rispetto a quello precedente.

Sono esclusi dal novero dei fruitori dell’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale. La misura introduce il principio del “più assumi meno paghi”, spiegava a ottobre la premier Giorgia Meloni annunciando la deduzione, indicata anche del programma del governo. Che, restando in tema di rilancio dell’occupazione, ha appena incassato dall’Ue anche la proroga fino a fine anno della ‘decontribuzione Sud’.

La misura prevede la riduzione del 30% degli oneri sociali dovuti dai datori di lavoro delle regioni meridionali colpite dalle conseguenze socioeconomiche della guerra in Ucraina. Si tratta però dell’ultimo rinnovo possibile: con il ritorno al vecchio regime sugli aiuti di Stato, la misura dovrà infatti essere modificata. L’obiettivo, ha detto il ministro per gli Affari Ue, il Sud, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, è trasformarla in uno strumento “più a lungo termine e più orientato verso gli investimenti”.

 

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