CPB: ufficiale la riapertura fino al 12.12.2024

Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il Governo ha ufficializzato l’estensione

temporale per l’adesione al concordato preventivo biennale.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 12.11.2024, ha infatti varato un decreto legge che estende fino al 12.12.2024 la possibilità di aderire a questo importante

strumento di compliance fiscale, rispondendo così alle numerose sollecitazioni

provenienti dal mondo professionale.

La decisione di concedere questa nuova finestra temporale nasce da una duplice

 esigenza: da un lato, i risultati della prima fase di adesione non hanno raggiunto

le aspettative dell’esecutivo, attestandosi su un gettito di circa 1,3 miliardi di euro a

fronte dei 2 miliardi previsti, con una percentuale di adesione intorno al 15% dei

potenziali beneficiari. Dall’altro, si è voluto offrire un’ulteriore opportunità di

riflessione ai contribuenti inizialmente incerti.

Il provvedimento presenta però alcune specificità che è necessario evidenziare.

Potranno beneficiare di questa nuova opportunità esclusivamente i titolari di partita

Iva che hanno presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi entro il 

termine ordinario del 31.10.2024. Per questi soggetti, l’adesione dovrà avvenire

attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa, con un vincolo

importante: non potranno essere indicati un minore imponibile, un minore

 debito d’imposta o un maggiore credito rispetto a quanto dichiarato originariamente.

Inoltre, non sarà possibile revocare l’adesione al concordato preventivo biennale

già precedentemente esercitata. Infine, dalla riapertura dei termini restano esclusi i

 contribuenti in regime forfetario.

Per quanto riguarda gli aspetti operativi, il decreto ha stabilito che il versamento 

degli acconti deve essere effettuato entro il 2.12.2024.

Per coloro che aderiranno nel periodo dal 3.12.2024 al 12.12.22024,

è prevista l’applicazione automatica delle regole sul ravvedimento operoso 

per i 

versamenti degli acconti, con la possibilità di beneficiare di una riduzione delle

sanzioni applicabili.

 

Un capitolo particolare riguarda i soggetti in regime di trasparenza fiscale. Per le

società di persone, le associazioni professionali e le società di capitali in regime di

trasparenza, il meccanismo prevede una gestione differenziata dei versamenti: l’Irap

rimane in capo alla società o associazione, mentre le imposte sostitutive delle

imposte sui redditi e delle addizionali devono essere versate direttamente dai soci o associati.

 

Un aspetto particolarmente rilevante riguarda la possibilità di accedere al regime del

 ravvedimento speciale per i contribuenti che aderiranno al concordato nel periodo

compreso tra il 3.12.2024 e il 12.12.2024. La normativa vigente prevede che questa

forma di sanatoria, applicabile alle annualità dal 2018 al 2022, sia accessibile solo ai

contribuenti che hanno aderito al concordato entro il 31.10.2024.

 

La riapertura dei termini si configura anche come uno strumento strategico per il

raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale del Governo. Il target dei 2

miliardi di gettito non è infatti casuale: questa cifra è fondamentale per sostenere la

programmata riduzione di due punti percentuali dell’aliquota Irpef del 35%, una misura

cardine della manovra finanziaria. Pertanto, l’estensione temporale offre un

margine più ampio per valutare attentamente la convenienza dell’adesione,

considerando tutti gli aspetti in gioco: dalla prevedibilità del carico fiscale per il

biennio successivo, alla possibilità di beneficiare delle agevolazioni collegate, fino

all’opportunità di regolarizzare eventuali posizioni pregresse attraverso il ravvedimento

speciale.

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